
È da poco approdato in parlamento il testo della Manovra 2025. La norma si compone di 144 articoli e contiene una serie di disposizioni rivolte alle imprese, raggruppate in 11 articoli.
Le principali misure a sostegno delle imprese nella Legge di Bilancio 2025 includono:
- Proroga della maggiorazione delle deduzioni fiscali per nuove assunzioni: Questa misura mira a incentivare l’occupazione attraverso agevolazioni fiscali legate alle nuove assunzioni, estendendosi per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024 e per i due anni successivi.
- Credito d’imposta per la quotazione delle PMI: È previsto un credito d’imposta per le piccole e medie imprese che iniziano una procedura di ammissione alla quotazione in mercati regolamentati, con un limite del 50% dei costi di consulenza sostenuti, utilizzabile fino al 31 dicembre 2027.
- Proroga del credito d’imposta Zes: Questa misura sostiene le imprese che acquisiscono beni strumentali per strutture produttive esistenti o nuove nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno, estendendosi anche agli acquisti effettuati nel 2025.
- Rifinanziamento della Nuova Sabatini: È previsto un incremento delle risorse per la Nuova Sabatini, che sostiene gli investimenti delle PMI italiane per l’acquisto di beni strumentali, con un aumento di 400 milioni di euro per il 2025.
- Contributo in conto capitale per il credito d’imposta R&S: È previsto un contributo per le imprese che hanno usufruito del credito d’imposta in ricerca e sviluppo e che hanno aderito alla procedura di riversamento dell’importo entro il 31 ottobre 2024.
Le novità dell’articolo 74
Il fondo per i contributi a chi ha restituito il credito d’imposta in ricerca e sviluppo è istituito per supportare le imprese che hanno aderito a una procedura di sanatoria relativa al credito d’imposta per ricerca e sviluppo. Ecco come funziona:
Il fondo è rivolto alle imprese che hanno usufruito del credito d’imposta in ricerca e sviluppo e che hanno deciso di restituire l’importo ricevuto, aderendo alla procedura di riversamento.
Le imprese che rientrano in questa categoria possono ricevere un contributo in conto capitale, che rappresenta un aiuto finanziario diretto per compensare la restituzione del credito d’imposta.
Per accedere al fondo, le imprese devono seguire una serie di procedure specifiche. Queste procedure includono la registrazione al fondo e la presentazione di una richiesta per il contributo. Le modalità dettagliate per la presentazione della domanda, così come le scadenze, sono stabilite nel decreto legislativo, il quale fornisce le linee guida necessarie per le imprese.
L’obiettivo di questa misura è quello di sostenere le imprese che, pur avendo beneficiato di agevolazioni fiscali, si trovano nella necessità di restituire tali importi, garantendo così un supporto finanziario per facilitare la loro continuità operativa e investimenti futuri.
Il fondo rappresenta un’importante forma di sostegno per le imprese, aiutandole a gestire le difficoltà finanziarie legate alla restituzione del credito d’imposta e promuovendo un ambiente favorevole per l’innovazione e lo sviluppo.
Credito d’imposta Z.E.S.
Il testo della manovra prevede la proroga del credito d’imposta per le ZES Zes (Zona Economica Speciale), progettata per incentivare le imprese che operano nelle aree designate come Zone Economiche Speciali, in particolare nel Mezzogiorno d’Italia.
Il credito d’imposta Zes è stato introdotto per stimolare gli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno, che storicamente hanno affrontato sfide economiche e di sviluppo. L’obiettivo è quello di attrarre investimenti e promuovere la crescita economica in queste aree, sostenendo le imprese che decidono di investire in beni strumentali.
Questa misura è rivolta a tutte le imprese che acquisiscono beni strumentali, ovvero attrezzature, macchinari e altri strumenti necessari per la produzione, sia per strutture produttive già esistenti che per nuove strutture che vengono create all’interno della Zona Economica Speciale.
La proroga del credito d’imposta Zes significa che le agevolazioni fiscali previste per le imprese che effettuano tali acquisti sono state estese anche agli acquisti effettuati nel 2025. Questo consente alle imprese di continuare a beneficiare di incentivi fiscali per un periodo più lungo, rendendo più attraente l’investimento in beni strumentali.
Nuova Sabatini
Nella manovra sono previste ulteriori risorse anche per la Nuova Sabatini, la misura volta a sostenere gli investimenti delle PMI italiane per l’acquisto (anche in leasing) di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali. La misura è volta a a incentivare le PMI a investire in macchinari, attrezzature, impianti, hardware, software e tecnologie digitali, contribuendo così alla modernizzazione e alla competitività delle imprese italiane.
Le imprese possono ricevere un contributo a fondo perduto che copre una parte degli interessi sui finanziamenti ottenuti per l’acquisto di beni strumentali. Questo aiuto finanziario riduce il costo complessivo dell’investimento.
Per la misura della Nuova Sabatini, il disegno di legge di bilancio 2025 prevede un incremento delle risorse finanziarie come segue:
- 400 milioni di euro per l’anno 2025
- 100 milioni di euro per l’anno 2026
- 400 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029
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