Sembra tutto pronto per lo start del piano Transizione 5.0, manca solo il decreto attuativo che dovrebbe arrivare, come promesso dal Ministero, entro giugno.
Il piano Transizione 5.0 rappresenta un passo significativo verso un’economia più sostenibile e resiliente, ponendo l’accento sull’integrazione di tecnologie avanzate, sull’efficienza energetica e sull’innovazione per affrontare le sfide ambientali e sociali del nostro tempo. Questo approccio mira a creare un equilibrio tra le esigenze economiche, ambientali e sociali, promuovendo la crescita economica in armonia con la tutela dell’ambiente e il benessere delle persone.
Attraverso la Transizione 5.0, le imprese sono incoraggiate a adottare pratiche sostenibili, a investire in tecnologie pulite e a promuovere la responsabilità sociale d’impresa. Questo nuovo paradigma industriale pone l’essere umano al centro delle decisioni aziendali, promuovendo la creazione di fabbriche intelligenti e di processi produttivi più efficienti e rispettosi dell’ambiente.
La Transizione 5.0 si propone di favorire la creazione di un’economia circolare, in cui i rifiuti diventano risorse e l’energia è prodotta in modo sostenibile. Attraverso l’adozione di tecnologie digitali, l’intelligenza artificiale e l’Internet delle cose, le imprese possono ottimizzare i propri processi, ridurre gli sprechi e migliorare le proprie performance ambientali.
In questo contesto, la formazione del personale riveste un ruolo fondamentale, poiché consente alle aziende di adattarsi ai cambiamenti tecnologici e di acquisire le competenze necessarie per operare in un’economia sempre più digitale ed ecologica.
La Transizione 5.0 rappresenta dunque un’opportunità per le imprese di innovare, crescere in modo sostenibile e contribuire alla costruzione di un futuro migliore per le generazioni presenti e future.
Punti salienti
- Incentivi per la doppia transizione: Il Piano Transizione 5.0 introduce incentivi per sostenere la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. Questo sostegno è rivolto a nuovi investimenti effettuati nel biennio 2024-2025.
- Focus sull’efficienza energetica: Il Piano Transizione 5.0 mira a promuovere investimenti che portino a una riduzione dei consumi energetici e a miglioramenti dell’efficienza energetica. Ciò contribuisce non solo a una maggiore sostenibilità ambientale, ma anche a una maggiore competitività delle imprese.
- Differenze rispetto al Piano Transizione 4.0: Mentre il Piano Transizione 4.0 si concentra sull’acquisto di beni materiali e immateriali per implementare il paradigma 4.0, il Piano Transizione 5.0 si focalizza sulla doppia transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.
- Risorse finanziarie e incentivi: Il Piano Transizione 5.0 prevede risorse pari a 6,3 miliardi di euro per il biennio 2024-2025. Queste risorse sono destinate a sostenere gli investimenti che favoriscono la transizione verso processi produttivi più sostenibili ed efficienti.
Differenze fra 4.0 e 5.0
Le principali differenze tra la Transizione 4.0 e la Transizione 5.0 sono riassunte come segue:
- Investimenti e Tempistiche:
- Transizione 4.0: Gli investimenti sono effettuati fino al 2025, con consegna entro giugno 2026, previo acconto versato entro dicembre 2025.
- Transizione 5.0: Gli investimenti riguardano gli anni 2024 e 2025.
- Tipologie di Beni:
- Transizione 4.0: Include beni materiali e immateriali di cui agli allegati A e B della L. 232/2016.
- Transizione 5.0: Include beni materiali e immateriali di cui agli allegati A e B della L. 232/2016 che comportino una riduzione energetica, software per la gestione di impresa, piattaforme SW di Energy Dashboarding, sistemi di autoproduzione per l’autoconsumo di energia rinnovabile e formazione dedicata.
- Procedure e Certificazioni:
- Transizione 4.0: Richiede una dichiarazione sostitutiva di atto notorio/perizia di un Ingegnere o un Perito Industriale, e, da poco, la comunicazione al Ministero per la “prenotazione” del credito.
- Transizione 5.0: Richiede una serie di certificazioni e comunicazioni specifiche, diverse comunicazioni al GSE, due certificazioni energetiche (ex-ante e ex-post), una certificazione tecnica e una certificazione contabile.
- Modalità di Erogazione degli Incentivi:
- Transizione 4.0: Prevede aliquote a scaglioni di investimento.
- Transizione 5.0: Prevede aliquote a scaglioni di investimento e percentuale di risparmio energetico.
- Gestione delle Spese:
- Transizione 4.0: Le spese peritali non sono rendicontabili.
- Transizione 5.0: Le spese di certificazione energetica danno luogo ad un extra credito.
- Cumulabilità con altri Bonus:
- Transizione 4.0: Cumulabile con Bonus Zes Unica.
- Transizione 5.0: Non cumulabile con Bonus Zes Unica.
Queste differenze evidenziano come la Transizione 5.0 si concentri maggiormente sull’efficienza energetica, sull’uso di energie rinnovabili e sulla formazione dedicata, rispetto alla Transizione 4.0 che pone l’accento su altri tipi di investimenti e procedure.
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